In-house vs Outsourcing Software Development: quale scegliere?

Quando un’azienda ha bisogno di applicazioni personalizzate, la decisione tra software development in-house o il suo outsourcing va soppesata con attenzione. Dalla raccolta dei requisiti all’analisi, dalla progettazione allo sviluppo, dal testing al fine tuning, dal rilascio al presidio degli aggiornamenti e delle patch, tutte le fasi del ciclo di sviluppo richiedono una pianificazione attenta e una gestione meticolosa delle risorse. Prima di decidere, è quindi buona prassi capire le differenze tra le due modalità per soppesarne i pro e i contro. In questo articolo, cercheremo quindi di capire cosa distingue sviluppo in-house e outsourcing per vedere quale delle due può meglio adattarsi alle esigenze della propria azienda.

Cosa troverai in questo articolo

  • In-house vs Outsourcing Software Development: un’introduzione
  • Che cosa significa sviluppare “in-house” e cos’è l’outsourcing
  • Come scegliere tra sviluppo in-house e outsourcing
  • Perché scegliere Dev4Side come partner di sviluppo
In-house vs Outsourcing Software Development: quale scegliere?

In-house vs Outsourcing Software Development: un’introduzione

Prima di iniziare un nuovo progetto, le aziende devono valutare molti aspetti e, nel caso dello sviluppo software, ciò significa trovare il giusto equilibrio tra diversi fattori come tempo, costi e talento.

Molte imprese si trovano spesso di fronte al dilemma se realizzare i propri progetti software con team interni oppure affidarsi a un fornitore di servizi esterno. Questa decisione è complessa sotto diversi punti di vista, quindi deve essere presa con grande attenzione.

Tutto parte dall’impatto diretto che questa scelta ha sul successo del progetto, dal rispetto del budget alla creazione di una soluzione economicamente sostenibile.

Ma cosa bisogna considerare?

Per cominciare, lo sviluppo software può essere gestito sia internamente sia in outsourcing.

Nel mercato dell’outsourcing, i servizi IT rappresentano il 72% del valore totale dei contratti a livello globale, grazie soprattutto alla loro economicità e scalabilità, caratteristiche che lo distinguono dallo sviluppo interno.

Si tratta di una tendenza in costante crescita: nel 2019, l’outsourcing IT ha generato 66,5 miliardi di dollari a livello globale. Tra le aziende note che hanno fatto ricorso all’outsourcing IT figurano Google e Slack.

Una volta che i responsabili di business comprendono appieno la portata e i requisiti dell’intero progetto, oltre alle risorse a disposizione, occorre valutare vantaggi e svantaggi delle due modalità di sviluppo.

Che cosa significa sviluppare “in-house” e cos’è l’outsourcing

Per comprendere meglio cosa significa sviluppare un software in-house o tramite outsourcing, diamo una definizione di entrambi.

In-house development

Lo sviluppo software in-house consiste nell’assegnare i progetti a team composti da dipendenti dell’azienda, sia attraverso nuove assunzioni sia attingendo al personale già esistente.

Optare per un approccio in-house equivale, di fatto, ad assumere nuovi collaboratori o coinvolgere quelli attuali per portare a termine un determinato progetto di sviluppo software. In questo caso, l’azienda gestisce internamente il processo di selezione e assunzione.

Sviluppare in-house significa costruire il proprio team da zero, occupando le posizioni necessarie in base alle competenze e all’esperienza richieste per realizzare il prodotto. Aziende come Amazon e PayPal assumono sviluppatori interni, il che consente loro un controllo totale sul progetto, sebbene a costi più elevati.

Scegliere lo sviluppo software in-house equivale ad assumere personale a lungo termine.

Sarà necessario affrontare tutte le fasi del reclutamento, dai colloqui all’onboarding, per costruire un team IT interno. Se la propria azienda è focalizzata esclusivamente su un prodotto tecnologico, potrebbe essere vantaggioso optare per un team interno.

Esistono motivazioni valide per costruire un team di sviluppo software in-house:

  • Nessun vincolo di budget: se non si sta gestendo una startup autofinanziata e si ha a disposizione un buon capitale, assumere un team interno può garantire tutti i vantaggi con pochissimi svantaggi.
  • Controllo totale: non ci si può permettere il rischio di problemi imprevisti senza poterli gestire direttamente. Con un team interno, si prende ogni decisione in prima persona sullo sviluppo del prodotto. Qualsiasi problema viene affrontato e risolto immediatamente.

Vediamo nella tabella qui sotto i principali pro e contro di questa modalità.

Pro e contro dello sviluppo in-house

Pro dello sviluppo interno Contro dello sviluppo interno
Costruire un team allineato alla cultura aziendale. Le aziende di successo sono guidate da un team entusiasta che ne incarna i valori fondamentali. Con lo sviluppo interno, si ha l’opportunità di scegliere membri del team che si allineano alla cultura del proprio business. È costoso. Ci si deve preparare a pagare i costi visibili e nascosti dell’assunzione di un team interno. Lo stipendio medio di un sviluppatore IT nell’eurozona ha raggiunto nel corso del tempo cifre significative. E questo senza considerare i costi nascosti di congedi per malattia, ferie, assicurazioni, previdenza sociale, reclutamento e onboarding di ogni membro assunto. Quando il team è inattivo tra un progetto e l’altro, si dovrà comunque coprire un elevato costo fisso.
Comunicazione diretta. Un team interno è esclusivamente dedicato alla propria azienda e, spesso, i membri lavorano nello stesso spazio fisico. Non è necessario scambiarsi email per comunicare o attendere tempi di risposta possibilmente lunghi. Il tasso di turnover può essere alto. Ottenere i migliori talenti nella propria azienda è il problema minore. I talenti IT sono molto richiesti e si possono riscontrare delle difficoltà a respingere i tentativi di assunzione da parte dei concorrenti. Questo può portare a rallentamenti e costi aggiuntivi per i progetti, nel momento in cui membri chiave del team decidono di andarsene.
Supporto immediato. Lanciato un nuovo prodotto, è inevitabile che emergano dei difetti. Con un team interno, le indagini possono essere avviate immediatamente e le correzioni applicate senza ritardi. L’aggiornamento delle competenze del team è una propria responsabilità. Il settore IT è in continua evoluzione e con l’introduzione di nuove tecnologie, strumenti e linguaggi dovremo assicurarci di restare al passo con i cambiamenti, soprattutto se influenzano la crescita dei propri prodotti.

Outsourcing

D’altro canto, l’outsourcing dello sviluppo software consiste nel delegare la realizzazione di un progetto a un’azienda esterna, ovvero a una terza parte.

In questo tipo di accordo, un’impresa firma un contratto con una società di outsourcing specializzata nello sviluppo software, affinché quest’ultima realizzi prodotti digitali secondo un ambito di progetto ben definito. Sebbene il cliente supervisioni il lavoro del fornitore, è quest’ultimo a essere principalmente responsabile della creazione del software.

Diversamente dall’approccio in-house, lo sviluppo in outsourcing implica l’esternalizzazione del processo di costruzione del prodotto a un’agenzia esterna. Ciò avviene solitamente tramite un contratto, in cui vengono comunicati i requisiti alla società incaricata.

Le aziende possono collaborare con agenzie di outsourcing a livello locale (onshoring), in paesi vicini con fusi orari simili (nearshoring IT), oppure in nazioni lontane (offshoring IT). Inoltre, possono scegliere il modello di outsourcing più adatto alle esigenze del progetto.

Ad esempio, è possibile esternalizzare l’intero processo di sviluppo, assumere un team dedicato oppure optare per il cosiddetto staff augmentation.

Se ci si trova in una delle seguenti situazioni, lo sviluppo in outsourcing è l’opzione più adatta:

  • Vincoli di budget: si sta operando con un budget limitato e non ci si può permettere un team permanente. L’outsourcing offre una maggiore flessibilità nella gestione del flusso di cassa, senza l’impegno fisso degli stipendi mensili.
  • Mancanza di talenti: non si riesce a trovare le competenze giuste nella propria zona. Invece di impiegare mesi a formare una risorsa, è più conveniente affidarsi a un fornitore IT esterno per portare a termine il lavoro.
  • Scadenze di lancio ravvicinate: se non si ha esperienza nello sviluppo software, si potrebbe non essere preparati ad affrontare gli ostacoli più comuni. Quando si ha una scadenza da rispettare, non ci si può permettere ritardi evitabili: un fornitore IT esperto può aiutare a rispettare i tempi.
  • Mancanza di chiarezza: sviluppare una soluzione IT complessa può essere un compito colossale anche con un team interno. Spesso esiste una distanza tra i requisiti di business e le specifiche tecniche. Un fornitore esterno dispone solitamente di un project manager o business manager in grado di fare da intermediario tra la propria azienda e gli sviluppatori.

Vediamo nella tabella qui sotto alcuni tra i principali pro e contro dello sviluppo in outsourcing.

Pro e contro dello sviluppo in outsourcing

Pro dello sviluppo esternalizzato Contro dello sviluppo esternalizzato
Miglior controllo dei costi. Se si ha una startup o non si è un’azienda tech-oriented, lo sviluppo software può essere estremamente oneroso e l’outsourcing può aiutare a mantenere il proprio progetto nel budget. Nessun controllo totale. Un team esternalizzato, a differenza di uno interno, non lavora esclusivamente al proprio progetto. Questo non significa che non sia possibile discutere con il fornitore di modifiche e revisioni, ma è fisiologico che il grado di controllo sul progetto sarà in qualche modo più limitato.
Un ampio bacino di talenti. Quando si esternalizza, non si è più limitati a una scelta ristretta di candidati nella propria zona e si può avere a propria disposizione un bacino globale di talenti tra cui scegliere. Questo evita la fatica di sfogliare decine di curriculum solo per assumere il programmatore giusto. Larga scelta = Scouting. Il rovescio della medaglia è che, seppur ci siamo tolti il peso di dover sfogliare decine di curriculum, ora dovremo trovare il servizio giusto che possa aiutarci a mettere in cantiere il nostro progetto. Non tutte le aziende di sviluppo software possono aiutare con progetti specifici e alcune potrebbero non avere ottimi track record.
Nessun vincolo tecnologico. Alcuni progetti richiedono competenze tecniche diversificate e può essere difficile trovare individui esperti in ogni ambito. Tuttavia, è possibile collaborare con diverse aziende IT competenti nelle tecnologie necessarie per costruire la soluzione. Problemi di fiducia. Quando si esternalizza, si stanno affidando informazioni riservate a uno sviluppatore terzo. Ci si potrebbe quindi preoccupare per la policy sulla privacy dell’agenzia e per il fatto che in futuro potrebbe accettare progetti da concorrenti. Pertanto, è importante verificare l'affidabilità di ogni fornitore e firmare un NDA per proteggere i propri interessi.

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Come scegliere tra sviluppo in-house e outsourcing

Come abbiamo visto, sia l’assunzione tradizionale di sviluppatori interni sia l’esternalizzazione dello sviluppo software presentano vantaggi e svantaggi.

Quindi, come scegliere tra i due?

I responsabili aziendali devono compiere alcuni passaggi prima di decidere se assumere sviluppatori interni o esternalizzare lo sviluppo di un progetto, iniziando con una rigorosa valutazione delle esigenze dell’organizzazione e prendendo in considerazione anche l’adozione di un approccio ibrido.

Vediamo questi step più nel dettaglio.

Valutare le necessità della propria organizzazione

Definire fin dall’inizio l’ambito del progetto rende più semplice prendere in considerazione fattori come il budget, le tempistiche e la complessità, elementi che aiuteranno i responsabili a fare la scelta giusta.

I progetti di maggiore entità, che richiedono risorse dedicate per periodi prolungati, potrebbero richiedere uno sviluppo interno.

Tuttavia, i responsabili di progetto potrebbero rendersi conto di aver bisogno di personale aggiuntivo: in tal caso, un partner esterno potrebbe rivelarsi più vantaggioso.

Invece, progetti una tantum o attività di sviluppo semplici e a breve termine potrebbero essere gestiti più efficacemente semplicemente dal solo fornitore esterno.

Come già sottolineato, esiste anche una differenza di costo significativa tra l’assunzione di sviluppatori interni e l’esternalizzazione di progetti software. È quindi fondamentale che le aziende comprendano il budget a disposizione per determinare quale modalità di assunzione risponda meglio alle loro esigenze e ai loro limiti economici.

Valutare i pro e i contro dei due modelli

I pro e i contro di ciascun modello variano da azienda a azienda.

Il confronto dovrebbe tenere conto di diversi fattori, tra cui la cultura aziendale, la disponibilità di talenti locali, le risorse finanziarie, la natura del progetto e il livello di controllo desiderato. Solo analizzando attentamente queste variabili sarà possibile comprendere quale modello risulti più adatto alle specificità dell’organizzazione e del progetto.

Fare la scelta sbagliata potrebbe comportare non solo ritardi, ma anche sprechi di risorse e difficoltà nell’adattare il prodotto ai propri obiettivi.

Valutare un approccio ibrido

Scegliere tra sviluppo software interno e outsourcing non è sempre una decisione semplice.

Ciò che funziona per un’organizzazione potrebbe non essere adatto a un’altra. Anche all’interno della stessa azienda, progetti di sviluppo diversi possono richiedere strategie differenti.

In alcune situazioni è possibile (e persino consigliabile) combinare entrambi gli approcci.

Si può impiegare un team interno per gestire componenti fondamentali e core, mentre si esternalizzano gli aspetti che richiedono competenze specializzate.

Se si sceglie di esternalizzare lo sviluppo software (sia totalmente che parzialmente) è importante trovare un partner affidabile che dedichi tempo a comprendere la visione e i requisiti del progetto. Questo richiede competenze tecniche adeguate, strumenti, infrastrutture e metodologie collaudate.

Gestione dei progetti di sviluppo software esternalizzati

Una volta che l’azienda decide di collaborare con un fornitore esterno, è necessario elaborare una strategia mirata per gestire in modo efficiente i progetti di sviluppo software esternalizzati. Senza una gestione strutturata, infatti, anche i benefici dell’outsourcing rischiano di andare persi, trasformandosi in risultati inferiori alle aspettative.

A tal fine, consigliamo di stabilire da subito una comunicazione chiara, definire con precisione l’ambito del progetto e i deliverable attesi, nonché implementare solidi protocolli di qualità e sicurezza.

Una gestione efficace richiede inoltre la creazione di meccanismi di monitoraggio e feedback continuo, in modo da garantire trasparenza, allineamento degli obiettivi e correzione tempestiva di eventuali deviazioni rispetto al piano iniziale.

Definire in maniera chiara lo scope del progetto

In alcune situazioni, le interazioni dirette tra un’azienda e il suo fornitore esterno sono limitate o rare.

Per garantire il successo del progetto, il team di sviluppo deve avere accesso a requisiti di progetto ben scritti e dettagliati.

Le aziende dovrebbero quindi preparare specifici materiali e documentazioni, tra cui una richiesta di proposta (RFP), un insieme di requisiti e i criteri di accettazione del prodotto. Successivamente, entrambe le parti dovrebbero collaborare per rivedere gli obiettivi prima che il fornitore dia inizio al processo di sviluppo.

Mantenimento degli standard qualitativi e di sicurezza

Stabilire standard di qualità e sicurezza nello sviluppo software esternalizzato è l’unico modo per garantire la soddisfazione del cliente e la reputazione del fornitore.

Per assicurare la sicurezza e la privacy dei dati, le aziende possono implementare misure come firewall, crittografia e controlli di accesso. I fornitori di outsourcing devono rispettare standard e requisiti per la protezione dei dati, tra cui il GDPR e la certificazione ISO 27001.

Le aziende possono inoltre cercare di mitigare alcuni rischi tramite contratti e accordi, che aiutano a gestire le aspettative proteggendo sia il cliente sia il fornitore di sviluppo software esternalizzato. Tra le clausole più comuni in questi contesti vi sono gli Accordi sul Livello di Servizio (SLA) e gli Accordi di Non Divulgazione (NDA).

Il successo dell’outsourcing dipende anche dal mantenimento della qualità del codice e dal rispetto delle tempistiche del progetto.

Entrambe le parti dovrebbero stabilire meccanismi di controllo qualità che includano test e revisioni del codice, per assicurarsi che rispetti gli standard previsti.

Perché scegliere Dev4Side come partner di sviluppo

Se siete capitati su questo articolo, probabilmente state già valutando l’ipotesi di cercare un partner di sviluppo per le vostre soluzioni e forse l’unica cosa che vi serve capire è a chi conviene rivolgervi.

Ovviamente, noi proponiamo il nostro team.

Con una solida esperienza nello sviluppo e nella gestione di software aziendali, Dev4Side risponde con prontezza alle necessità IT in cui lo sviluppo rappresenta la componente principale, includendo anche soluzioni che integrano l’intelligenza artificiale.

Le figure tecniche che compongono il nostro team hanno una formazione mirata alla realizzazione di progetti software su stack tecnologici Microsoft e possiedono competenze nella gestione di progetti agili o di lunga durata.

Progettiamo estensioni per tutte le applicazioni dell'ecosistema Microsoft 365 e disegniamo applicazioni native per Microsoft Azure, al fine di sfruttare al massimo i servizi offerti e minimizzare i costi di sviluppo.

Inoltre, sviluppando da oltre dieci anni in ambito SharePoint, possiamo realizzare integrazioni 100% supportate che ampliano notevolmente le funzionalità base del prodotto.

Ancora, i professionisti che compongono la nostra squadra hanno competenze su framework front end come ReactJS, Razor e Blazor.

Se vogliamo però che siano i fatti a parlare, consigliamo la lettura dei nostri casi di successo, spiegati dagli esperti che hanno avuto modo di seguirli.

Conclusioni

Fare la scelta giusta per il proprio progetto di sviluppo non è mai facile, specialmente quando si parla di software altamente personalizzati.

Quando si prende la decisione di adottare soluzioni personalizzate, conviene infatti affidarsi a professionisti che possano cogliere i nostri bisogni e fornire un supporto continuo per tutta la durata del progetto, per non ritrovarsi a perdere tempo e risorse in soluzioni che potrebbero con molta facilità non andare da nessuna parte.

Che questi professionisti facciano già parte del proprio team o siano un partner di sviluppo esterno (come gli esperti di Dev4Side) è una decisione che spetta soltanto a voi e al vostro business, che deve essere consapevole delle proprie capacità e dei propri limiti per poter trovare la strada migliore verso la realizzazione dei suoi progetti.

FAQ sullo sviluppo software in-house o tramite outsourcing

Che differenza c’è tra sviluppo in-house e outsourcing?

Lo sviluppo in-house prevede che l’azienda gestisca internamente l’intero ciclo di vita del software, formando un team interno con personale assunto o già esistente. L’outsourcing, invece, implica l’affidamento dello sviluppo a un fornitore esterno specializzato, che realizza il progetto sulla base di requisiti concordati, solitamente tramite contratto. In questo caso, l’azienda mantiene la supervisione generale, ma l’esecuzione è responsabilità del partner.

Quali sono i vantaggi dello sviluppo in-house?

Lo sviluppo in-house garantisce un controllo totale sul progetto, una comunicazione immediata tra i membri del team e un supporto tempestivo in caso di problemi. Inoltre, consente di costruire un team allineato alla cultura aziendale, il che può rafforzare l’identità del prodotto e la coesione interna.

Quali sono gli svantaggi dello sviluppo in-house?

Gestire un team interno comporta costi significativi, sia diretti che indiretti, come stipendi, ferie, formazione e gestione delle risorse inattive. Inoltre, il turnover dei talenti IT può causare instabilità nei progetti e rallentamenti. Mantenere aggiornate le competenze tecniche diventa una responsabilità dell’azienda stessa, che deve investire costantemente in formazione.

Quando conviene esternalizzare lo sviluppo software?

L’outsourcing è la scelta più adatta quando si ha un budget limitato, mancano le competenze specifiche all’interno dell’organizzazione o quando i tempi di consegna sono molto stretti. È anche indicato nei casi in cui la complessità tecnica richiede un project manager esterno in grado di tradurre le esigenze di business in specifiche operative per il team di sviluppo.

Quali sono i vantaggi dell’outsourcing?

L’esternalizzazione consente di contenere i costi fissi, accedere rapidamente a un ampio bacino di talenti globali e superare eventuali vincoli tecnologici, grazie alla possibilità di scegliere il partner più adatto per ogni tipo di progetto. Inoltre, permette di avviare rapidamente i lavori senza doversi occupare del reclutamento.

Quali sono i rischi dell’outsourcing?

Tra gli svantaggi principali ci sono una minore capacità di controllo diretto sul lavoro quotidiano, difficoltà iniziali nell’identificare il fornitore più adatto, e la necessità di fidarsi di terzi per la gestione di dati sensibili. Anche i tempi di risposta potrebbero essere più lenti rispetto a un team interno, specialmente durante le fasi critiche del progetto.

Quando è utile adottare un approccio ibrido?

Un approccio ibrido è consigliato quando l’azienda desidera mantenere internamente la gestione delle componenti strategiche del progetto, ma ha bisogno di esternalizzare specifiche competenze o attività per accelerare lo sviluppo. Questa combinazione consente di massimizzare flessibilità, qualità e controllo, adattando la strategia alle esigenze di ciascun progetto.

Come scegliere tra sviluppo in-house e outsourcing?

Per fare una scelta consapevole, è importante partire da un’analisi delle esigenze dell’organizzazione, definendo chiaramente gli obiettivi, il budget disponibile, le tempistiche e la complessità del progetto. Occorre poi confrontare i vantaggi e gli svantaggi dei due modelli in relazione al proprio contesto aziendale, valutando anche la possibilità di adottare una strategia ibrida. Se si decide di esternalizzare, è fondamentale definire accuratamente l’ambito del progetto, i canali di comunicazione, i livelli di servizio attesi e gli standard di qualità e sicurezza.

Perché scegliere Dev4Side come partner per lo sviluppo software?

Dev4Side è un partner tecnologico solido, in grado di supportare le aziende nello sviluppo di soluzioni digitali su misura integrate con l’ecosistema Microsoft. Il team lavora con un approccio orientato ai risultati e alla qualità, sviluppando applicazioni scalabili e sicure su stack Microsoft 365, SharePoint e Azure. Le competenze includono anche tecnologie moderne come ReactJS, Razor e Blazor, e l’esperienza maturata consente di accompagnare i clienti in tutte le fasi del progetto, dalla definizione dei requisiti fino alla manutenzione, con una forte attenzione alle esigenze specifiche di ciascuna organizzazione.

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Modern Apps

Il team Modern Apps risponde con prontezza alle necessità IT in cui lo sviluppo software rappresenta la componente principale, includendo soluzioni che integrano l’intelligenza artificiale. Le figure tecniche hanno una formazione mirata alla realizzazione di progetti software su stack tecnologici Microsoft e possiedono competenze nella gestione di progetti agili o di lunga durata.